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Luciano Piovani - Ornella Bonini

Don Cesare Bonini figlio del tricolore (di San Paolo bresciano)

10.00

Categoria:
Collana: Storie di uomini e di donne - nr. 2
Presentazione: Fausto Gardoni e Gian Carla Zernini
Prefazione: Ornella Bonini
Introduzione: Luciano Piovani
Formato: 165x240x6 mm - pp. 96 - illustrato b/n - copertina con alette su Modigliani
Edizione: 2000
ISBN: 88-8486-021-0
Product ID: 1694

Descrizione

Il 28 giugno 1914 a Sarajevo veniva assassinato l’erede alla corona dell’impero austro ungarico, allora sotto la guida dell’imperatore Francesco Giuseppe, più noto in Italia come “Cecco-Beppe”. Fu l’inizio della Prima guerra mondiale, iniziata il 3 agosto 1914, e nella quale l’Italia, dopo 10 mesi di neutralità, entrò il 24 maggio 1915.
Un giovane di Pedergnaga, che prese i voti ecclesiastici ed avviò i suoi primi passi di sacerdote a Quinzano e Rovato, si arruolò come cappellano militare e partì per il fronte.
È sullo sfondo della guerra e degli anni successivi alla smobilitazione militare del 1919-20 che si svolge la vita di don Cesare Bonini, animata da ardente patriottismo, viva solidarietà umana, responsabilità sociale per il reinserimento nella vita civile dei soldati smobilitati, molti dei quali, senza lavoro, furono preda dei primi movimenti del fascismo.
In quei complessi anni del Dopoguerra, l’opera e l’impegno di don Cesare potevano prestarsi ad essere strumentalizzati politicamente, ma mai venne meno il suo impegno, il suo attivismo al servizio della parrocchia di Sant’ Eufemia, della scuola e dei combattenti reduci.
Quindi un personaggio variegato, vigoroso, coraggioso, spesso scomodo, ma dalle convinzioni radicate e solide per le quali si esponeva in prima persona, pronto a pagarne le conseguenze e per le quali ebbe, non poche volte, a cadere in spigolose controversie.
È un libro che getta un fascio di luce sugli anni della Prima guerra mondiale, della successiva smobilitazione e sullo spaccato sociale di quei tempi, e che ha il pregio di una lettura scorrevole, coinvolgente, sollecitata da pregevole documentazione fotografica dell’epoca.
Questa pubblicazione si propone anche di offrire “visibilità” ad un concittadino che non fu certo apprezzato dai compaesani della sua epoca. Simbolico si rivelerà l’episodio della licenza militare bruscamente accorciata per il clima di freddezza e per i sussurri che don Cesare respirò intorno a sé tanto da far dire alla madre che l’accompagnava piangente alla corriera: “Va pure figliolo! Qui ti guasterebbero!”.