Descrizione
Fausto Formenti, decano del Consiglio di amministrazione della Fondazione e raffinato conoscitore e curatore della nostra biblioteca storica, traccia una sintesi della vita del Morcelli intrecciando fede, carità e cultura. E riesce a modellare una raffigurazione a tutto tondo del ragazzo di Chiari diventato gesuita, archeologo, epigrafista e infine prevosto della sua città. Le precise citazioni, tratte soprattutto dall’intensa attività epistolare, narrano di un giovane che cerca di tenere a bada i sentimenti personali, ma che intesse forti legami con il padre, con la madre, con il cugino, indagano come la vocazione sia sempre stata solida e come l’adesione alla Compagnia di Gesù sia sempre stata convinta. Viene alla luce anche un giovane che nasconde i primi manoscritti dietro il pilastro del solaio di casa, un religioso che fa presto buon uso delle sue doti d’intelletto vivace, un uomo maturo che sa soppesare i beni del mondo per quel che valgono e li trasforma in strumenti di bene. Morcelli si rivela uomo di studi e di progetti, di azione e di opere, una guida per i suoi studenti, per gli studiosi e per la comunità.

