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Cesare Bertulli

Orzinuovi, Piazza Ettore Muti, 25 aprile 1945 – XXIII

Ingresso al paese natio Orzinuovi

15.00

Categoria:
Introduzione: Roberto Chiarini
Premessa: Saluti: Andrea Ratti - Tonino Zana
Formato: 167x240x11 mm - pp. 136 - illustrato - copertina semirigida con alette lunghe plastificazione opaca
Edizione: 2015
ISBN: 978-88-8486-653-0
Product ID: 3013

Descrizione

L’autore, alla sua prima fatica storiografica, concentra in questo lavoro insieme la sua passione per la storia e il suo amore per la sua terra natale. Ne è uscita una ricostruzione, agile e puntuale, di un passato recente ma dimenticato dai più, soprattutto sconosciuto alle generazioni più giovani. Il taglio del racconto incrocia il dispiegarsi del dramma che tra la fine degli anni Trenta e la metà degli anni Quaranta investe e piaga l’Italia, l’Europa e il mondo intero con le ripercussioni che una catena infernale di avventure belliche intraprese sciaguratamente dalla dittatura fascista (guerra di Spagna, guerra d’Etiopia, guerra mondiale, guerra civile) si sono riverberate nel piccolo cosmo di una comunità locale.
L’asciuttezza del modulo narrativo adottato dall’autore – che condensa in sintetici box, brevi flash, fatti di immagini, ritratti, fotografie, documenti coevi – offre al lettore una ricostruzione incrociata tra scenario mondiale e locale. L’intento è di far cogliere l’interrelazione che lega lo sviluppo del dramma bellico tra centro e periferia e il carattere globale di quella tragica esperienza.
Un percorso memoriale utile non solo a conoscere il proprio passato, i lutti e le sofferenze di più generazioni, ma anche a risvegliare – si spera – un senso della propria appartenenza ad una comunità che ha costruito il proprio futuro liberandosi di un passato funesto al costo di gravi lutti e pesanti sacrifici.
Quanti dei giovani, che oggi (giustamente) si lamentano del futuro che manca loro, sanno del futuro che mancava alle generazioni uscite dalla guerra, da una dittatura, da una sconfitta, eppure ebbero la forza di «ricostruire» un Paese bombardato, distrutto, senza materie prime, senza carbone, senza benzina, con ferrovie, strade, scuole, ponti o abbandonati o semi inagibili e non solo seppero rialzarsi ma posero le basi di un «miracolo economico» che ha portato l’Italia a conoscere un benessere mai prima nemmeno sfiorato.
Gli italiani di allora non sapevano nemmeno cosa fosse la libertà e tanto meno non avevano esperienza di una moderna democrazia di massa, eppure in pochi anni riuscirono a dotarsi di una Repubblica che ha permesso loro di accedere alle libertà, ai diritti e ai servizi sociali di un Paese civile.
Per questi motivi il racconto offerto da Bertulli ci introduce a farci un’idea di un passato recente, drammatico ma anche avvincente, di cui si è persa e in genere non si trasmette memoria ma la cui conoscenza può essere un’utile base per non affrontare il futuro disarmati e arresi.
Prof. Roberto Chiarini