Descrizione
In questo nuovo libro, Sandro Prati fa sfoggio della sua grande passione per la scrittura, mettendo in versi quello che fino ad ora, nelle sue innumerevoli pubblicazioni, ha scritto in lingua italiana. Non uno sfoggio presuntuoso, ma una dimostrazione di attaccamento ad una terra non sua, ma che lo ha ospitato.
L’autore che ha già all’attivo una quindicina di libri, affronta il difficile scoglio del dialetto. Modenese di Canali, ma ormai profondamente bresciano e clarense, Prati si avvicina per la prima volta al dialetto scritto e affronta questo traguardo, o inizio, come una sorta di esame definitivo con la terra clarense e con la sua gente, quasi una laurea in clarensità, raccontando in vernacolo, con traduzione abbinata, alcuni spaccati di vita vissuta nella Chiari del dopoguerra fino al 2004.
Il libro che è suddiviso in cinque parti “El prim temp” (l’ambientamènt); “El secónd temp” (La scöla); “El terz temp” (L’uniersità); “El quart temp” (La profesiù) e “L’Öltem temp” (Cultura e mórt), passa attraverso le traversie della propria condizione di sfollato ai banchi di scuola, con la fortuna di avere Maria Corti come insegnante, ai rapporti con i coetanei alle difficoltà dell’università sino ad arrivare all’attività di medico condotto e dunque profondo conoscitore delle glorie e miserie di tanti clarensi passati dal suo studio di medico di base: quelle storie che finiscono sempre o dal medico o nel confessionale.
Dialetto, in alcuni passaggi, personalizzato ma rispettoso della pronuncia diffusa: la precisione e la meticolosità di Prati nello studio del vernacolo è quasi maniacale. Il nostro vernacolo possiede una capacità espressiva capace di trasmettere – attraverso le proprie colorite ed efficaci locuzioni – forti ed intense emozioni. L’espressività del dialetto, proprio in virtù della sua vivacità e vitalità, è in alcuni passaggi insostituibile. Il suo utilizzo per rappresentare situazioni, luoghi e personaggi costituisce un ottimo strumento per tramandare la nostra cultura, le nostre abitudini e il nostro modo di essere. Forse è proprio dal vernacolo che potremmo ritrovare l’autentico senso popolare.
Pur essendo racconti personali, l’autore lascia la possibilità di immedesimarsi. Sicuramente ogni clarense che vorrà fermarsi a riflettere, assaporerà il gusto della lettura anche attraverso il riaffiorare di episodi ed aneddoti personali evocati da Prati.