Descrizione
Oscar di Prata con gli ultimi dipinti entra in un mondo fulgido di luce.
Presagisce l’addio. Angeli e demoni si affollano intorno a lui, ma sarà attraverso la gioia delle cromie che riuscirà a delineare un varco verso l’azzurro.
Si tratta di un viaggio di estremo interesse verso l’estinzione del segno e del mondo in una luce che tutto domina e assorbe.
A danzare in armonia sono i colori nella nostalgia di ricordi tra l’immensità del deserto sirtico e la vastità delle radure alle pendici dell’Hymalaia.
Ad emergere sono anche la scioltezza dei tratti corsivi e la vibrazione della magia di Venezia o le spazialità dell’immenso che ci avvolge. Con questa mostra ci si addentra con competenza e sentimento in un capitolo di eccezionale fascino del percorso artistico di Oscar Di Prata. Ed è confortante per diversi motivi. Sul piano dell’umanità testimonia, in tempi d’effimero, la saldezza di un’amicizia che prosegue negli anni. Infatti ne è curatore il prof. Giovanni Quaresmini, che continua in modo instancabile nell’approfondimento della biografia e dell’arte dell’amico Oscar riuscendo sempre a produrre preziosi studi che coniugano la visione del mondo dell’artista alle sue opere e viceversa.
Ne emerge un itinerario di straordinario interesse che esplora la pittura come strumento espressivo di profondità interiori anche nella connessione con riflessioni su alcuni nuclei centrali della ricerca artistica dipratiana in un dolce calore.