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Ugo Donati

Ugo Donati – Ventidue disegni

10.00

Categoria:
Collana: Arte e pensiero - nr. 11
Prefazione: Anna Maria Di Paolo
Formato: 210x210x5 mm - pp. 56 - illustrato b/n - copertina su cartoncino Modigliani
Edizione: 2001
Product ID: 1696

Descrizione

Anticipazione o verifica può essere considerato il procedimento che ha come prova il disegno inteso come programma di segni?
Quando l’elaborazione che si attua non vuole descrivere delle funzioni di verosimiglianza, il disegno di parti del corpo umano diventa non significante di ciò che rappresenta bensì evidenza visiva di segni.
Ecco che allora la pura delineazione del contorno della testa o del busto si adegua al progetto non tanto di un corpo fisico quanto alle impressioni tracciate da segni come è nei recenti lavori di Ugo Donati.
La simbolizzazione del segno arriva così, col processo di collocazione spaziale, ad una durata temporale di legami sul foglio che appare un riconoscimento di coordinate visibili e di legami armonici. Chi non conoscesse l’excursus di ricerca di Ugo Donati e valutasse i disegni singolarmente, forse, li collocherebbe nella consueta iconografia. Gli schizzi, invece, si inseriscono nella dialettica di presenza e di assenza delle funzione segnica che: dissolve il sistema dei segni del disegno in una rete di tratti, identifica la natura del segno in quei tratti e, per dirla con Hjelmslev, lo annulla nel momento in cui lo costituisce. I tratti, pertanto, pur esprimendo nelle segmentazioni globali di contenuto un’apparente interpretazione tradizionale di una figura femminile, mettono in discussione il modo in cui la forma stessa ha articolato la parte del corpo disegnato. È come se i disegni segnassero un’interruzione nella mancata funzionalità tradizionale, lontani, pur nella evidente leggerezza, dalla sfera dell’immaginazione e del gusto fini a se stessi. Per certo come figure dell’espressione e non di contenuto sono fissate per produrre disposizioni all’evoluzione della comunicazione.
Il segno è allora un mezzo col quale costruire e decostruire un processo continuo di segmentazione di una finzione mentale dai contenuti dinamici che rappresentano se stessi e che, come flusso di pensieri, interpretano il concetto della visione nel significato maggiore che l’uomo è pensiero.