Descrizione
Sono passati poco più di cinque anni dal distacco terreno di don Antonio Bresciani – don “Tone” o padre “Tone”, com’era familiarmente chiamato –, ma questi anni non ne hanno sbiadito la memoria, anzi hanno fatto emergere con maggior evidenza la sua figura umana, salesiana, missionaria, e quanti l’hanno conosciuto e amato – sia nella terra dove è nato e si è formato, sia ancor più nella sua seconda patria, l’Ecuador, dove si è donato totalmente al servizio dei poveri – ne sentono ancor viva la presenza incoraggiante.
Il libro che viene presentato non ha il carattere formale di una biografia, anche se leggendolo si coglie bene il percorso umano e spirituale, missionario di padre Tone, ma vuol offrire soprattutto un insieme di testimonianze, autentiche e stimolanti, sulla sua vita e la sua opera, provenienti sia dal ricco epistolario, sia dalle deposizioni rese da amici, collaboratori e superiori.
È assai significativo che il libro di memorie si apra con la presentazione delle lettere scritte al figlio dalla mamma, Emma, che giustamente l’amico don Pio chiama “ispiratrice” della vita di Tone, offrendogli la sua esperienza di fede come motivazione. Anche se ben sappiamo che la vocazione è dono gratuito di Dio, dobbiamo riconoscere che questo dono si è sviluppato anzitutto alla scuola della mamma, la prima “maestra”, come fu per don Bosco, Mamma Margherita.
Dopo la mamma e con la mamma ci sono due sacerdoti salesiani che hanno aiutato Antonio nella sua crescita vocazionale e missionaria, conducendolo prima a scoprire le ricchezze della vocazione salesiana, poi la bellezza del dono totale di sé per i più poveri. Sono don Michele Benedetti, il “Padre” nell’Oratorio di Pavone Mella, e padre Ugo De Censi, il fondatore dell’Operazione Mato Grosso (O.M.G.).
Gli scritti che troviamo in questo libro sono molto importanti perché ci aiutano a penetrare nella profondità dell’animo di padre Tone, a scoprire quello che lo muoveva interiormente nel suo servizio ai poveri, ed era l’amore verso Gesù, verso sua Madre, la Vergine Maria, e il desiderio di far conoscere Gesù, di testimoniare la sua presenza con la propria vita.
Il libro è costellato di testimonianze raccolte da amici, da persone che hanno conosciuto da vicino padre Tone, vari dei quali hanno condiviso con lui l’avventura missionaria. Se c’è una cosa che colpisce nell’azione di don Tone è proprio il modo con il quale sapeva avvicinare le persone, donarsi senza riserve, mettendosi a fianco dei più bisognosi come fratello. Si era integrato pienamente con la gente alla quale testimoniava l’amore di Cristo.
Mi pare che il lavoro realizzi veramente quanto auspicava Mons. José Mario Ruiz Navas, Vescovo di Portoviejo, che un libro su don Tone sapesse «mettere in luce l’azione del Signore».
«Mi piace quello che state facendo – aggiungeva, rivolgendosi agli autori del libro – ci vedo dentro un “valore profetico”».
Sì, davvero credo che la testimonianza offertaci da don Tone con la sua vita e la sua santità sia uno stimolo profetico per tutti noi, chiamati – pur in situazioni diverse – ad essere segni e portatori dell’amore di Cristo.