Descrizione
Sono passati 100 anni dalla fondazione del Lanificio di Manerbio ad oggi. Un secolo di vita che ha determinato profonde modificazioni nella società manerbiese. La nascita prima, lo sviluppo poi, e per ultimo la cessazione dell’attività del Lanificio hanno inciso in profondità la nostra collettività.
Manerbio assurge nel secolo, solo dopo l’avvento del Lanificio, a capitale della Bassa Centrale Bresciana, orientando su di sé le aspettative e le aspirazioni di una plaga assai più vasta del proprio territorio comunale.
Oltre 90 anni di febbrile attività lavorativa hanno modificato radicalmente gli assetti della zona.
La chiusura è stata uno choc, una prova che il mondo mutava di segno anche a Manerbio e che Manerbio non era e non poteva essere un’isola felice estranea al suo intorno. La questione Marzotto è rilevante perché quando chiude una fabbrica centenaria non si pone solo termine ad un’attività industriale. Si corre il concreto rischio che un sedimentato sapere operaio vada disperso.
La qualità dei tessuti prodotti a Manerbio era considerata del massimo livello possibile. La dispersione di questo sapere, di questa professionalità, di questa qualità della forza lavoro sono un’ingente perdita. Quello che non è possibile recuperare è proprio il patrimonio di pratiche, di professionalità dei lavoratori se non si interviene adeguatamente e per tempo.
È stato più volte sottolineato come il comparto bresciano della moda non possa prescindere da questo patrimonio.
Le proposte avanzate dagli autori del libro sono la logica conseguenza di questo portato. Un portato che trova nel libro una solida ricostruzione ad ampio raggio della vicenda della Marzotto a Manerbio. Vicenda che va oltre il campanile di Manerbio perché si è riverberata sull’intera Bassa.