Descrizione
Il secondo conflitto mondiale ha lasciato tracce ancora visibili nel tessuto urbano cittadino. Colpi di mitragliatrice sono tutt’oggi presenti sulle facciate di alcuni palazzi, come l’ex Camera del lavoro, sede della Casa del Fascio ai tempi della guerra. Autore di quelle cicatrici fu un temibile caccia alleato che era in grado di bombardare e sparare a ripetizione a bassissima
quota. “Pippo”, questo era il nome popolare affibbiato dalla gente, seminò il terrore. E di questo terrore la città fu vittima, in particolare, a partire dall’armistizio e dalla successiva occupazione tedesca. Già allora ricca di impianti industriali, Brescia fu un bersaglio obbligato per le forze aeree anglo-americane. E a farne le spese fu non soltanto l’apparato produttivo e infrastrutturale, ma anche la popolazione che poteva contare soltanto su pochissimi rifugi.
Un ricordo intimo, magari custodito in soffitta, può diventare parte della memoria collettiva. E aiutare a ricostruire un periodo della nostra città e della nostra provincia lacerato da lutti e distruzioni.