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Massimo della Giovampaola

La figlia di Modì

(storia vera)

8.50

Categoria:
Collana: Narrativa nr. 23
Formato: 120x190x7 mm - pp 88 - copertina con alette plastificazione opaca
Edizione: 2009
ISBN: 978-88-8486-383-6
Product ID: 2480

Descrizione

“La gente ama Modigliani per qualcosa che si percepisce nei suoi quadri, l’eco della vita di strada che brillava in lui e negli incontri che faceva. Le sue figure prese dalla vita e trasportate nell’arte, non furono semplicemente maschere del destino, angeli della modernità… Esse furono la sua famiglia e la sua casa, in un certo senso anche la mia. Con loro condivise la sua insana e amorosa febbre per la vita, mostrandosi per ciò che era: un adolescente che voleva crescere ma non sapeva come.”
(Jeanne Modigliani)

Orrore e salvezza nella vita di una donna testimone dell’arte e della storia del ’900. Rimasta orfana di entrambi i genitori, Jeanne viene affidata alle cure della sorella di Amedeo, che vive a Livorno. Una volta cresciuta, Jeanne è costretta a interrompere gli studi a causa delle leggi razziali del ’38. Decide allora di compiere lo stesso viaggio fatto dal “povero babbo”, anni prima, alla volta di Parigi. Ad attenderla l’esperienza dolorosa della guerra che Jeanne vivrà nelle fila della resistenza.
Con la Liberazione si diffonde tra la gente una ritrovata voglia di vivere e di amare. Per una particolare coincidenza del destino, Jeanne conosce Victor. Dalla loro unione nasceranno due bambine. Anni dopo, anche grazie all’incontro con uno stravagante personaggio che si fa chiamare “Modì”, Jeanne inizia a dipingere, compiendo quella svolta creativa che il mondo ufficiale della critica d’arte non approverà mai.
Il ritrovamento delle “false teste” di Modigliani, nei canali di Livorno, oltre a destare scalpore in tutto il mondo, metterà in luce, in Jeanne, il contrasto insolubile tra razionalità e sentimento; sarà la dimensione del cuore, con le sue luci e le sue ombre, a offrirle una bussola in grado di riconciliarsi con se stessa, e con la storia delle sue origini.
La vicenda è narrata da un bibliotecario di Belleville, il quale, trovandosi tra le mani una vecchia foto polaroid, vi riconosce una persona conosciuta un giorno, mentre, ancora bambino, ritornava a casa.