Descrizione
A 51 anni mi è capitato di morire. Altri diranno che non è vero, considerato che ne sto parlando. Ma io sono convinto di avere incontrato davvero la morte.
Credo di essere vissuto per qualche tempo in una altra vita, e quando sono ritornato in questa realtà non ero più il Mario che era morto: sono rinato bambino, almeno in parte. Il fisicaccio ingombrante e un po’ logoro del cinquantunenne c’era ancora tutto, ma la mente era quella del bambino.
So che questa esperienza è capitata a tanti altri. Ma questa è la mia, non solo una vicenda clinica. Ed è diversa da tutte le altre.
Mi ha fatto ritornare la mia smisurata voglia di vivere, ma credo anche l’affetto altrettanto grande delle persone con cui ho vissuto i miei primi 51 anni.
Appena rinato ho deciso che avrei raccontato la mia seconda vita, la quale naturalmente si intreccia in modo indissolubile con la prima.
Mi apparve subito una impresa insormontabile, anche perché scoprii che non sapevo più scrivere e nemmeno leggere; anche a parlare c’erano problemi. Ma siccome ero appena nato dissi a me stesso che avrei avuto tempo e ci misi il massimo impegno. Naturalmente, come tutti i neonati, ho avuto bisogno ed ho ricevuto molto aiuto.
La mia seconda infanzia è stata molto più veloce della prima, ma non meno intensa.
Appena in grado di tenere una penna fra le dita, con la maestra accanto, scrivevo così: (vedi immagini delle pagine successive).
Questi segni informi sono i primi della mia seconda vita e mi costarono una enorme fatica fisica. Ma ancora più grande era lo sconforto interiore: nella mia prima vita sapevo fare di meglio e lo ricordavo. Come era possibile tutto ciò?
Credo si riconosca il tentativo di scrivere la lettera “A”, quella con cui inizia il mio cognome.
La mia maestra aveva evidentemente pensato di bruciare qualche tappa, risparmiandomi di rifare le aste.
In quei giorni avevo molto tempo per pensare, ricevevo parenti, amici e ascoltavo consigli.
Uno di questi amici mi suggerì di conservare tutto ciò che avrei scritto in modo da avere un documento del percorso nella mia seconda vita.
L’idea di questo diario è nata così.
Ho iniziato a riempire quaderni con tutti i miei faticosi esercizi di rialfabetizzazione, a mettere sulla carta tutto quanto mi passava per la mente, in un incredibile percorso a ritroso attraverso i miei primi 50 anni, come non avevo mai fatto prima.
Oggi penso di offrire alle persone che mi sono care, gli appunti di questo cammino, nel quale si intrecciano le fatiche della vita nuova, con i numerosi flash-back della mia prima vita.
Senza velleità letterarie, senza intenti autocelebrativi, con la sola speranza che quanti li leggeranno comprendano la mia gratitudine per potere raccontare loro la mia modesta esperienza di vita.
(Mario Armanini)