Descrizione
Per celebrare i vent’anni del Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro si è dato vita a questa piacevole e simpatica pubblicazione che presenta al lettore uno specifico settore del museo, ovvero quello della cucina, con la descrizione dei piatti tipici locali e l’illustrazione degli attrezzi necessari alla loro realizzazione.
È un po’ come fare uscire dalla vetrina questi oggetti per farli tornare, sia pure forzatamente, al loro uso originario. Alcuni in particolare meritano di essere ricordati, ad esempio lo spiedo, soprattutto nelle sue forme più comuni e cioè quella a contrappeso e quella a molla, oltre che il rito della sua meticolosa e peculiarissima preparazione.
Ma tra le pagine troviamo anche altre operazioni caratteristiche legate alla preparazione dei cibi come l’impasto della farina per il pane che veniva fatto lievitare ancora con il lievito di pane o la preparazione della carne di maiale destinata ad essere insaccata per divenire salame a cui venivano aggiunte spezie per aromatizzarla ma soprattutto per meglio conservarla.
Che questi oggetti e queste ricette ci aiutino quindi a farci riscoprire tempi forse più belli e più tranquilli dei nostri con però la consapevolezza di sapere che erano in pochi allora a poterli veramente apprezzare mentre la stragrande maggioranza delle persone doveva accontentarsi senza l’uso di tanti strumenti, ad insaporire la polenta con un’unica aringa appesa al centro della tavola sotto la lampada a petrolio.