Descrizione
Attualmente l’imago pietatis è uno dei soggetti pittorici veneziani più conosciuti, grazie soprattutto alle numerose versioni dipinte da Giovanni Bellini nelle quali l’artista sperimentò un nuovo approccio naturalistico in grado di trasformare completamente i dipinti con la figura di Cristo.
Fin dall’inizio l’artista orienta la lettura delle proprie opere verso la meditazione del credente servendosi del taglio compositivo proprio dell’icona bizantina. Tale caratteristica, insieme alla particolare collocazione geografica di Venezia, punto d’unione tra l’Occidente e l’Oriente, fu una delle cause principali di un lungo dibattito sorto tra gli studiosi che ravvisavano nella città lagunare la porta principale attraverso la quale si andava diffondendo in tutta Europa la nuova iconografia dell’icona orientale, nata verso la fine del XII secolo.
Questo studio nasce inizialmente da una prima ricerca legata alla tesi di laurea di Ana Marcheva presso l’Università Cattolica di Brescia (2010-11) dedicata alla propagazione dell’imago pietatis e ai precedenti che portarono alla sua affermazione nell’ambito veneziano. Tuttavia alla luce dell’ultimo convegno svoltosi presso l’Institute of Fine Arts di New York nel 2011 e delle due recenti mostre milanesi (2012, 2014) su questo tema molte parti del materiale allora presentato sono state aggiornate ed arricchite, con l’intento di dare un piccolo contributo alle ricerche e agli studi rivolti alla storia del “Cristo passo”, così come veniva chiamato a Venezia.