Descrizione
Il linguaggio dell’arte è un potente mezzo di comunicazione che annulla le barriere create dalle differenze linguistiche e favorisce la vicinanza tra le persone elevandosi a messaggio di apertura verso la vita, gli uomini, la natura, il tempo, i sentimenti, le paure, l’amore.
I paesaggi, le “impronte”, le stagioni, i “frutti” della paziente e magistrale opera di Girolamo Tregambe attrverso un’inconfondibile unità di stile ci evoca, ci immerge e ci tramette percezioni visive di immediata attrazione e identificazione in grado di “nutrire” mente e corpo con queste poesie che ci piace pensare incise nel cuore dell’artista prima ancora che sulla lastra.
Tregambe ci “regala” rappresentazioni solo apparentemente reali, quasi fotografiche ma in verità condizionate dalla forza di un’intima tecnica che emerge come una personale energia, un tormento d’artista, in una sorta di sofferente solitudine volta al grande impegno di rappresentare quelle cose uniche (paesaggi, vitigni, campi, atmosfere) che già sono dentro di noi, che crediamo di avere già visto e che, quasi, rimpiangiamo con nostalgia per il tanto che solleticano i nostri sensi.
La meditata grafia del segno, la trama minuziosa del gesto incisorio fanno di Girolamo Tregambe un maestro impareggiabile che volentieri presentiamo alla nostra Città.