Descrizione
Il titolo “I golf bresciani” può far pensare a qualcosa di settoriale, rigidamente legato ai nove circoli che hanno scritto e stanno scrivendo capitoli importanti nella più ampia storia del golf nazionale.
La realtà è diversa, perché Massimo Ghidelli non ha limitato il suo orizzonte alla provincia di Brescia, ma ha spaziato in tutto il mondo con una piccola ma esaustiva storia del golf, impreziosita di divertenti aneddoti, e ha inoltre focalizzato l’attenzione anche sull’aspetto forse più importante, ossia sulla spinta che il golf ha dato al turismo arricchendo ulteriormente l’offerta di una provincia sicuramente benvoluta dalla natura.
Il 12 settembre 1912 nacque Bogliaco, il terzo circolo italiano per longevità, ispirato dalla necessità di dare ai ricchi vacanzieri tedeschi e inglesi un motivo in più per scegliere le rive del Lago di Garda. L’idea venne a un illuminato albergatore, Stefano Billia che, probabilmente senza comprendere a pieno la portata del fenomeno, capì la potenzialità del binomio golf-turismo. C’è voluto poi quasi un secolo perché anche l’Italia si allineasse con altri Paesi che hanno fatto la loro fortuna operando in tale direzione, ma il volume diventa una testimonianza importante di quello che possiamo considerare il primo tentativo, peraltro riuscito, di inserire il golf tra le attrattive più importanti di un territorio.
Tra i nove circoli descritti nel libro, quello di Franciacorta offre lo spunto all’autore per una breve escursione nel mondo enologico, a conferma di una narrazione ad ampio respiro in cui il golf riveste il ruolo principale, ma diventa parimenti motivo per evidenziarne i legami profondi con la realtà locale.
Il libro è di piacevolissima lettura grazie a una prosa scorrevole e all’abilità dell’autore, che ha reso le descrizioni dei circoli simili a coinvolgenti racconti dove viene spontanea la voglia di sapere “come andrà a finire”. Colpiscono l’elegante veste tipografica e le ricercate foto d’epoca, quasi tutte incastonate in diverse sfumature di verde che evocano i colori dei percorsi, del contesto collinare in cui si snodano e di certe gradazioni del lago.
(Franco Chimenti, Presidente Federazione Italiana Golf)