Descrizione
Non è assurdo affermare che il processo di formazione di una cultura e di una memoria storica nazionale ampliamente condivisa sia, in Italia, tuttora incompleto. Nel dibattito sulla Questione Adriatica, intesa nel suo completo divenire nell’arco di tempo sotteso tra la terza guerra d’indipendenza ed il Trattato di Osimo, solo ultimamente è stato dato rilievo alle questioni delle “foibe” e dell’esodo delle popolazioni d’animo italiano dalle province adriatiche.
Trovano altresì ancora difficile accoglimento i temi che, riproponendo il concetto di responsabilità collettiva attribuibile al popolo italiano nella sua globalità, per aver sostenuto (o quanto meno tollerato), politiche aggressive verso altre nazioni e discriminatorie nei confronti delle loro popolazioni, mettono in discussione i miti storiografici identitari ed autoassolutori consolidati, e collidono con gli aspetti “pittoreschi” e bonari del presunto carattere nazionale degli italiani.
Scopo di questo libro è pertanto quello di condurre un’approfondita disamina critica della politica di potenza italiana verso l’“altra sponda” dell’Adriatico, senza ometterne gli aspetti più eversivi, ed il punto di vista delle controparti, giacché «la guerra delle classi, come la guerra fra le nazioni, produce due punti di vista opposti, ciascuno dei quali è egualmente vero ed egualmente falso»*.
* BERTRAND RUSSEL, “Roads to freedom: socialism, anarchism and syndacalism”, London, 1918, edizione italiana col titolo “Socialismo, anarchismo, sindacalismo”, Milano, Rizzoli, 1981, p. 13.