Descrizione
Secondo il Santo Padre l’agricoltore ha una rara fortuna che tocca a pochi uomini: quella di poter toccare con mano ogni giorno il miracolo della natura, il mistero della creazione nella vita che sboccia. Ai contadini è dato il grande impegno di trarre dalle viscere della terra il pane che alimenta l’umanità, il pane che nell’Eucarestia alimenta la fede e rende tutti fratelli e figli dello stesso Padre.
Questa raccolta delle parole di Giovanni Paolo II ha lo scopo di non rendere vano l’impegno profuso da questo grande Pontefice nei confronti del mondo agricolo al fine di poter proseguire sul sentiero già tracciato e far sì che chi lavora sulla terra non si senta un emarginato, ma un vero protagonista.
“In molte situazioni sono dunque necessari cambiamenti radicali ed urgenti per ridare all’agricoltura – ed agli uomini dei campi – il giusto valore come base di una sana economia, nell’insieme dello sviluppo della comunità sociale. Perciò occorre proclamare e promuovere la dignità del lavoro, di ogni lavoro, e specialmente del lavoro agricolo, nel quale l’uomo in modo tanto eloquente «soggioga» la terra ricevuta in dono da Dio ed afferma il suo «dom nio» nel mondo visibile.”
(Giovanni Paolo II, Laborem Exercens, 21
Castelgandolfo, 14/9/1981)
“La coscienza che il lavoro umano sia una partecipazione all’opera di Dio, deve permeare – come insegna il Concilio – anche «le ordinarie» attività quotidiane. Gli uomini e le donne, infatti, che per procurarsi il sostentamento per sé e per la famiglia, esercitano le proprie attività così da prestare anche conveniente servizio alla società, possono a buon diritto ritenere che col loro lavoro essi prolungano l’opera del Creatore, si rendono utili ai propri fratelli e danno un contributo personale alla realizzazione del piano provvidenziale di Dio nella storia.”
(Giovanni Paolo II, Laborem Exercens, 25
Castelgandolfo, 14/9/1981)