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Lorenzo Apolli

«Un palagio magnifico alle Muse bresciane eretto»

Storia progettuale e costruttiva della Biblioteca Queriniana (1743-1863)

16.00

Categoria:
Collana: Annali Queriniani MONOGRAFIE - 11
Formato: 160x242x12 mm - pp. 256 - copertina con alette su Dalì
Edizione: 2009
ISBN: 978-88-8486-392-8
Product ID: 2503

Descrizione

Sulla scorta del rinnovato interesse mostrato negli ultimi anni dalla storiografia bresciana nei confronti della biblioteca Queriniana – come dimostra la bibliografia in appendice –, il presente studio nasce come tentativo di produrre una sintesi delle conoscenze sino ad oggi acquisite in merito alle vicende dell’istituto, prendendo quale riferimento i saggi di più recente pubblicazione realizzati da E. Ferraglio, I. Gianfranceschi e V. Frati, G. Porta, tra i primi ad affrontare la questione della ricostruzione delle vicende storiche della biblioteca attraverso l’ausilio di documenti, noti da tempo, e conservati presso alcuni pubblici archivi cittadini.
In merito alla struttura della ricerca, va specificato che si è cercato per quanto possibile di procedere secondo un criterio cronologico, integrando nella narrazione, nel momento in cui lo si è ritenuto opportuno, la trattazione di questioni sulle quali si è cercato di sviluppare più approfonditamente il discorso.
Per quanto riguarda i contenuti, il primo capitolo è stato sviluppato come confronto tra i due saggi che, più puntualmente, hanno affrontato la questione della ricostruzione delle vicende del complesso in cui si colloca la biblioteca prima che quest’ultima fosse realizzata. Nel secondo capitolo, con l’ausilio di testi di carattere critico, si è cercato di contestualizzare l’azione del committente della biblioteca nella particolare situazione politica della Brescia settecentesca, focalizzando l’attenzione sulle imprese di carattere architettonico da lui finanziate e sul significato che esse assunsero per la città. Si è inoltre brevemente indagato il costituirsi del rapporto di grande fiducia tra committente e autore del progetto della biblioteca nell’ambito del cantiere della nuova cattedrale, fabbrica nella quale il primo ebbe modo di apprezzare le capacità del secondo. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del progetto di un passaggio di collegamento tra il vescovado, residenza del committente, e la nuova cattedrale, passaggio che avrebbe dovuto sorgere sul sito attualmente occupato dalla biblioteca, e la cui mancata realizzazione costituì la premessa indispensabile per l’edificazione di quest’ultima. La nascita dell’idea di trasformare la interrotta fabbrica del passaggio in una biblioteca è l’argomento sviluppato nel quarto capitolo. Oltre ad includere alcune considerazioni sui motivi per cui il committente decise di procedere in questo senso, il quarto capitolo contiene anche una ricostruzione della trattativa che consentì di configurare il primo nucleo delle collezioni librarie della biblioteca. Il capitolo quinto costituisce il fulcro della ricerca. In esso si è tentato di integrare la narrazione delle vicende del cantiere con una descrizione sistematica dell’organismo edilizio, affrontando sia questioni di carattere estetico che di carattere tecnico. Necessari sia i richiami alla trattatistica (di ambito architettonico e biblioteconomico), che i riferimenti ad altre architetture, certamente note al committente, aventi la stessa destinazione funzionale. Il sesto capitolo affronta sinteticamente, con l’ausilio di documenti d’archivio, le questioni di carattere burocratico che dovettero essere risolte in conseguenza dell’istituzione della biblioteca. Il settimo capitolo è dedicato agli eventi immediatamente successivi alla morte del committente: la riorganizzazione degli spazi in vista della pubblica apertura dell’istituto, la difesa delle collezioni da alcuni tentativi di appropriazione, l’entrata in funzione e l’immediato successo quale luogo di riferimento per l’élite culturale bresciana. Nel capitolo ottavo sono narrate le vicende della biblioteca in epoca napoleonica. Si è cercato innanzitutto di contestualizzare la nuova funzione dell’istituto nella Brescia rivoluzionaria e successivamente di sottolineare le conseguenze comportate dalla modificazione degli assetti istituzionali sulla conduzione della biblioteca, con specifica attenzione agli interventi d’ufficio della nuova figura del tecnico comunale. Il capitolo nono è dedicato alla trattazione di un irrealizzato intervento di ampliamento ottocentesco che, se attuato, avrebbe comportato, da un lato, la completa riconfigurazione di buona parte della sede originaria dell’istituto, e dall’altro la parziale risoluzione di gravi problemi di carenza di spazio per la conservazione delle collezioni librarie. Nel decimo capitolo sono brevemente descritti due interventi di sistemazione degli spazi interni della biblioteca (la realizzazione di una piccola sala di lettura invernale e la realizzazione di un secondo ordine di scaffalature nel salone settecentesco) che testimoniano della difficoltà con cui l’amministrazione della biblioteca fece fronte al continuo aumento delle collezioni. Il capitolo undicesimo è dedicato alla ricostruzione della vertenza tra i rappresentanti dell’istituto e i proprietari delle case confinanti, al termine della quale i primi ottennero il permesso di realizzare il primo compiuto intervento di ampliamento. Come nel capitolo quinto si è cercato di evitare un approccio incentrato unicamente su constatazioni di carattere stilistico, integrando la trattazione con informazioni desunte da documenti di cantiere.