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Carla Boroni

Parole chiave per capirsi – FLUO 3

Riflessioni semiserie fra letteratura ed emozioni

8.00

Categoria:
Collana: Collanina FLUO - 3
Introduzione: Roberto Gitti
Formato: 120x190x18 mm - pp 168 - copertina con alette plastificazione opaca
Edizione: 2010
ISBN: 978-88-8486-412-3
Product ID: 2529

Descrizione

La nostra vita è costellata di fatti strani e di storie bizzarre.
La forza dell’autosuggestione è affascinante, anche nel caso della comparsa di sintomi indesiderati. Se ci si mette in testa di star male, male si sta.
Un sorriso, uno sguardo aperto, una parola rassicurante possono spesso esercitare un’influenza benefica. Allo stesso modo un’alzata di spalle, un’espressione di dubbio, una sfumatura di ansia determinano un effetto altrettanto importante, in senso negativo. Le parole di un medico, di un insegnante, di un prete, di una persona a cui teniamo possono essere dunque un farmaco o un veleno. Inconsapevoli del loro potere di suggestione, la gran parte di persone da cui gli altri dipendono non si rende conto del sortilegio che compie. Questo vale per tutti gli esseri umani, perché suggestione e nozioni ed influenze sono il cuore del complesso delle relazioni.
La paura può essere positiva, anche per evitare i pericoli, per una specie di prevenzione. Ma la paura comporta grandi rischi. Spesso abbiamo paure del tutto irrazionali, ci angosciamo in anticipo per eventi che non si verificheranno forse mai. E senza rendercene conto trasmettiamo i nostri timori agli altri. La paura diventa allora un flagello contagioso i cui danni sono talvolta per sempre.
È essenziale non soccombere davanti ad inutili paure. Quando ero più giovane non avevo paura di nulla, “figuracce” comprese (in parte le avevo messe anche in conto), e scelte di vita impegnative… oggi però ho tante paure che devo razionalizzare e ho appurato quanto le mie paure esercitino influenze negative anche sulla salute; mentre il punto di vista positivo, l’ottimismo, è invece molto benefico anche quando si è malati davvero. L’ottimismo migliora le difese immunitarie e favorisce la sopravvivenza dopo un infarto, o dopo un dolore assoluto. È quindi palese di come lo “spirito” può influenzare lo stato del corpo. Emozioni positive, quindi, per stare bene!
Per lungo tempo lo studio delle emozioni è stato trascurato dal mondo scientifico, come si evince anche dalla piuttosto scarsa letteratura in materia, rispetto a quella relativa ad altri aspetti della mente. Le cause di tale apparente disinteresse sono molte. Era opinione diffusa che le emozioni fossero un aspetto secondario e meno nobile della vita mentale di un individuo, che invece andava studiata nella sua componente razionale.
Vi erano poi i risultati della logica formale, che sembravano fornire una rigorosa piattaforma fondazionale per la descrizione dei processi mentali di tipo razionale, sui quali perciò si era calamitata l’attenzione degli studiosi. Persino la psicologia ha dedicato poco spazio alla trattazione delle emozioni, se escludiamo l’ambito clinico; al contrario, lo studio dei processi cognitivi è stato accolto in ambito computazionale e ha permesso di sviluppare teorie e modelli successivamente riutilizzati dalla psicologia sperimentale. In questi ultimi anni (anch’io mi sono prestata molto nel mio ambito pedagogico-letterario universitario), però, lo studio scientifico delle emozioni ha subito un notevole sviluppo che ha prodotto una quantità di conoscenze, provenienti soprattutto dalla neurobiologia e dalla psicologia sperimentale, ed un crescente interesse anche nel dominio dell’informatica. Paradossalmente l’emotività, l’emozione, considerata uno scomodo retaggio evolutivo e un’inutile interferenza nei processi intelligenti, ha iniziato oggi ad essere considerata come una importante componente all’intelligenza stessa. E allora…