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Angela Maria Zucchetti

SERIAMENTE FINTI o FINTAMENTE SERII

Solo per pochi infimi

12.00

Categorie: ,
Fotografie: Disegni di Giampaolo Belotti
Formato: 145x210x4 mm - pp. 48 - illustrato - copertina con alette plastificazione opaca
Edizione: 2014
ISBN: 978-88-8486-633-2
Product ID: 2942

Descrizione

Il tutto è cominciato quando qualcuno s’è trovato tra le mani scontrini biglietti quaderni delle spese con su scritto frasi, battute, aforismi, a volte poco più di una parola che però, se non provocava immediatamente una risata, induceva a farlo. A ripensare quella parola e quella frase già pronta per essere buttata, dimenticata; a riflettere insomma.
E già mi pare di sentire i commenti che l’autrice riserverà a queste quattro righe, sì! perché Angela non può non sentire una frase o solo una parola senza trattenersi dal manometterne il senso, dal variarne il convenzionale codice interpretativo, dal comprometterne il significato più comune attraverso il quale noi (senza scomodare Wittgenstein) crediamo di comunicare sensatamente.
Se questo è il rischio ecco allora che tra significati, significanti e referenti affiora altro, che le frasi e le parole cercano un altro valore, un altro senso, rimandando ad altro; ad altri momenti altri luoghi altri contesti, che siano letterari ed aulici, per così dire, o di quotidiana e apparente banalità, della quale è spesso fatta la sua, e la nostra esistenza.
C’è quasi la reattività di un meccanismo automatico in Angela Maria Zucchetti quando una parola o un concetto le frulla all’orecchio, e come se questi fossero batteri o virus da attaccare ecco scattare le manipolazioni, i ribaltamenti di senso, i fonemi distruttivi e ricreatori di nuovi suoni. Come potremmo commentare la frase “noi donnole” senza ripercorrere la storia della letteratura, di una rivista, la storia del movimento femminista e poi, e poi… l’autrice la scrive e basta, ce la scrive; tocca a noi metterci tutto il resto, o non metterci niente perché c’è già tutto.
Non credo ciò possa rientrare in quella categoria dei cosiddetti “nonsense” teorizzata da Edward Lear con i suoi “limericks” e così sapientemente divulgata e continuata dal grande Paolo de Benedetti (al quale la Zucchetti può essere avvicinata per lo stesso sentimento nei confronti degli animali), credo piuttosto in un incontenibile bisogno dell’autrice di rimettere in discussione (forse rimettere letteralmente in gioco, giocare) parole e frasi assediandole con subitanee variazioni, con possibili ribaltamenti, con innesti vitalizzanti e ricreatori di nuovi significati.
Come l’artista boemo Jìri Kolar (che Angela ha conosciuto) usava nel suo lavoro visuale spezzettare e far compenetrare una nell’altra differenti immagini mitiche, per farne scaturire a sorpresa un’altra, così davanti al suo lavoro, non “leggiamo” distruzioni di parole e di senso ma… insomma, riflettiamo!
Nel volumetto affiancati a quindici frasi sono pubblicati altrettanti disegni dell’artista Paolo Belotti, di straordinaria inventività e fantasia, che rendono preziosa la raccolta.
R. R.