Descrizione
La vita di Cristina, giovane bresciana impiegata come custode al Museo Santa Giulia di Brescia, uno dei musei più prestigiosi del paese, scorre quasi prestabilita entro i binari della quotidianità: un lavoro umile ma dignitoso, un fidanzato, pochi grilli per la testa e tanta voglia di vivere. Da qualche tempo però le accade di essere vittima di strani mancamenti, di vuoti di memoria, di sensazioni imprevedibili: forse nella sua esistenza non tutto va bene come sembra, forse non tutto è come dovrebbe…
Gli episodi che l’assalgono ogni giorno in modo più preoccupante, avvengono quando Cristina è al Museo, istigandole il sospetto di un legame fra essi e le opere d’arte presenti nelle sale, che prendono a comunicarle emozioni, in un crescendo visionario che la trascina sull’orlo della pazzia.
Grazie al dialogo in prima persona, allo stile asciutto, essenziale quanto un raggio monocromo, Emanuela Taddei ha saputo tessere una storia, il cui respiro pare ampliarsi di pagina in pagina, fino a mutarsi nel finale in un grido, lanciato non da lei, ma da tutte le donne di tutti i tempi:
“Basta con la violenza!”