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Mario Busato

La casa vecia

10.00

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Prefazione: Mariangela Marinoni - Gian Franco Tortella – Giorgio Crovato
Introduzione: Recensione di Tommaso Schivo
Illustrazioni: Acquerello di Gianfranco Tortella
Formato: 145x210x12 mm - pp. 176 - illustrato - copertina semirigida con alette su Modigliani
Edizione: 2009
ISBN: 978-88-8486-369-0
Product ID: 2436

Descrizione

Un’isola della laguna di Venezia ed un paese della pianura bresciana: forse non riusciamo a capire il nesso, forse sono più le differenze che i motivi di omogeneità. E che senso ha pubblicare un libro in dialetto veneziano a Pompiano?
È facile innamorarsi di Venezia, ma cosa ci può essere di bello in un’isola della laguna come Sant’Erasmo dopo aver doppiato San Marco e Murano?
Il poeta veneziano sarasemino Mario Busato lancia un grido di dolore per la sua Venezia, la sua laguna che rischia di morire tra il moto ondoso, l’acqua alta, il turismo di massa ma soprattutto lo spopolamento (si rischia una Venezia senza veneziani). Dalla pianura bresciana facciamo rimbalzare questo grido: Venezia non è solo Piazza S.Marco ed i soliti percorsi del turismo di massa. Come la Provincia di Brescia non è solo la Città o il Lago di Garda.
Busato vuole fare un gemellaggio e questo vuole anche essere un rilancio di percorsi culturali se non alternativi almeno integrativi.
Quest’opera, in dialetto veneziano, ci porta a riscoprire un mondo che ci appartiene al di là del fatto che sia vissuto su un’isola della laguna, in un campiello veneziano o in una piazza di un paese della pianura bresciana: la vita quotidiana di persone semplici ed umili che condividono gioie e dolori tra le bellezze della natura ed i grandi avvenimenti della storia.
‘Gerimo tanti ma unii come dei fradei’ È la dolce lingua di Venezia, dolce perché tutti i suoni duri sono resi scorrevoli, che ci apre le porte ad una poesia tanto semplice quanto piena di emozione e di struggimento.