Descrizione
La titolazione didascalica attribuita dallo storico dell’arte alle opere della tradizione ben si accorda con i temi affrontati da Tullio Pericoli negli spazi suggestivi della neonata realtà culturale ideata da Mario Zanetti. Inconsueto, ma non troppo, insomma, l’accostamento dei ritratti e delle vedute che costituiscono indirizzi di ricerca privilegiati del maestro marchigiano. Percorsi che procedono paralleli, apparentemente senza mai incontrarsi.
Un sottile filo rosso accomuna tuttavia i due ambiti iconografici che non rinunciano ad un confronto con il passato, se non altro per la sicurezza degli strumenti impiegati, matite e pennelli, ma al contempo rientrano in un progetto, o piuttosto un sentimento, di comune ricerca sulle cose e sugli uomini.
Il segno ha la priorità sul gesto. La traccia scandisce percorsi di rara profondità, quasi che le superfici della carta, della tela o della tavola siano solo un pretesto per dire altro, per raccontare di storie di genti e di luoghi.