Descrizione
Questo volume, scritto con competenza e passione da Giuseppe Fusari, non è solamente uno studio rigoroso di storia dell’arte biennese, come sembrerebbe alludere il titolo, ma piuttosto un illuminante viaggio nella situazione storico-artistica bresciana tout court del periodo compreso tra il Cinquecento e il Seicento.
Lo studio si articola in due parti fondamentali: nella prima l’autore cerca di delineare un panorama della situazione storico-artistica del Bresciano tra Sedicesimo e Diciassettesimo secolo mettendo in evidenza la presa di coscienza del nuovo ruolo rivestito dalla Chiesa all’indomani del Concilio di Trento nei confronti della società e dell’arte.
In questa parte analizza compiutamente il trapasso della pittura bresciana dalla maniera morettesca ad un nuovo linguaggio afferente a realtà culturali differenti, come la cultura veneta, quella milanese e quella cremonese-cremasca e dedicandosi, infine, al ruolo rivestito dai Fiamminghini nel Bresciano. Costruisce così una ricca introduzione alla seconda parte dedicata tutta alla lunga disamina sulla parrocchiale di Bienno per la quale è stato necessario tracciare le coordinate storiche e artistiche, cercando di rintracciare i fili conduttori della committenza e gli elementi ispiratori del complesso ciclo figurativo.