Descrizione
Al tema del sacro, che questa mostra celebra in maniera così attenta, ci si avvicina sempre con letizia e allo stesso tempo con rispettosissima soggezione. Certo il sacro affascina tutti noi; ne siamo avvinti, ne percepiamo il meraviglioso calore, ma ci sentiamo anche insignificanti dinnanzi all’Assoluto.
Spesso si sente dire che la nostra epoca ha “desacralizzato” l’uomo e la sua vicenda terrena; eppure, sappiamo ancora cogliere l’ansia di perfezione e sentiamo la tensione verso l’alto che solo il sacro può diffondere.
Questa rassegna giunge davvero opportuna per risvegliare sentimenti profondi, ma pericolosamente trascurati dal materialismo che pervade i nostri atti quotidiani, grazie alla straordinaria potenza delle immagini. Dall’intensità cromatica di Tiziano al segno secco e preciso del Mantegna, dalle suggestioni atmosferiche di Rembrandt e Van Dyck sino alla prepotente attualità dei bresciani Repossi e Pelati: il tutto per creare un percorso che illumina con insolita efficacia la natura umana e divina di Cristo, l’Antico Testamento, la tradizione devota.
Si tratta dunque di un evento molto particolare, che si pone anche l’obiettivo di ricondurci alle nostre radici, riscoprendo il ricchissimo patrimonio conservato proprio nel Bresciano.
La Fondazione Morcelli-Biblioteca Repossi fa parte di questo patrimonio ed è un vanto del nostro territorio. Opera da tempo con grande passione, e grazie alle sue iniziative di indubbio valore artistico si è ormai guadagnata un posto privilegiato nel circuito culturale; tuttavia, molte realtà nate in provincia, anche le più interessanti, soffrono di una inadeguata risonanza. La mostra di palazzo Martinengo favorisce quindi una migliore conoscenza della Fondazione clarense e premia la sua feconda attività pluriennale, condotta con impegno costante e con una particolare attenzione alle giovani generazioni.