Descrizione
Nelle pagine di questo volume ricompare l’homo faber, l’uomo creativo del Rinascimento, capace di trasformare tutto ciò che le sue mani toccano in arte, in una continua osmosi tra opera di artigianato e opera d’arte.
L’homo faber di una grande stagione storica trova il centro del campo e smista passaggi al fare e al pensare, al piccolo patire e al raro e pieno soddisfarsi. Più morale che materiale.
È quest’uomo del “farepensare”, questo “umano fabbro” del Neorinascimento che può apparire, da un momento all’altro, sulla palude attuale della creatività, illumina la speranza in un futuro ancora conquistabile, dentro un giorno ancora da affrontare con fiducia, con un senso di alleanza.
Si parla di un uomo, di un artigiano, servitore del fuoco e signore del ferro, in parte divino e in parte umanissimo. Indimenticabile per la forza spesa nel sogno di liberazione delle fatiche. Nel sogno, unico, di un dignità che si alimenta nel rispetto dell’altro. Nel rispetto esigito dall’altro. Un rispetto di fuoco e di ferro.