Descrizione
Il visitatore ignaro che vede per la prima volta le opere, non ho latro termine, di Andrea Mutti e Angelo Bussacchini si domanderà quante persone si celano dietro questa sigla che in così poco tempo ha saputo spaziare per più generi narrativi. In realtà dietro a quella sigla non si nasconde altro che una (in)sana passione per il proprio lavoro e per il fumetto in generale. Ho conosciuto Andrea, poi di seguito Angelo, quando la vita lavorativa italiana gli andava stretta oppure, che forse è peggio, era l’editoria italiana a non riuscire a contenerlo. È bastato metterli in contatto con uno sceneggiatore francese che subito hanno preso il volo. Come è giusto che accada a chi alla propria passione non concede sconti, in primo luogo a se stesso. Non è un caso che cambino spesso genere e ambientazione passando dal noir metropolitano, alla fantascienza e al legal thriller: il mondo del racconto è troppo ampio e troppo vario per non tentare di esplorarlo tutto, in ogni suo angolo nascosto.