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MuSa - Museo di Salò
A cura di: Dario Bellini

L’ultimo inverno – 1943–1945 DALLA RESISTENZA ALLA LIBERAZIONE

Salò
MuSa Museo di Salò
7 SETTEMBRE 2025–6 GENNAIO 2026

Mostra a cura di Rolando Anni

Coordinamento del progetto Federica Bolpagni

Italiano-Inglese

 

25.00

Categorie: ,
Testi: Rolando Anni - Maria Paola Pasini - Dario Bellini - Gian Battista Guerra - Giancarlo Marchesi - Federico Carlo Simonelli - Paola Ballerini - Tazio Trivini Bellini
Prefazione: Francesco Cagnini - Alberto Comini - Andrea Canova - ANPI Fiamme Verdi
Introduzione: Stefano Zane
Premessa: Rolando Anni
Formato: 210x280x18 mm - pp. 216 - illustrato colori - copertina su cartoncino con alette lunghe - plastificazione opaca
Edizione: 2025
ISBN: 979-12-5671-043-0
Product ID: 6501

Descrizione

Nel 2025 ricorre l’ottantesimo anniversario della Liberazione italiana dal nazifascismo.
Il 25 aprile 1945 segna l’inizio della fine della guerra e dell’occupazione tedesca ed è il primo passo verso la nascita della Repubblica Italiana e della Costituzione del 1948.
Ricordare, dopo 80 anni, la Liberazione è perciò un invito a riflettere sul significato della libertà e della democrazia soffermandosi sulla necessità di prendersene cura, nella certezza che non sono conquiste definitive. Come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, “non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità”. Dobbiamo perciò tenere alta l’attenzione anche e soprattutto attraverso il ricordo e la memoria.

Oggi non abbiamo più testimoni diretti di quelle drammatiche vicende e quindi una mostra, ed il relativo catalogo, sono un prezioso contributo lasciato soprattutto alle nuove generazioni: si contestualizza infatti il passato, rendendo la storia più concreta e vicina; si rafforzano i valori democratici; si riflette sulle scelte individuali e si comprende la complessità dei tempi.
Le fotografie, che umanizzano la storia, raccontano vite reali, emozioni, volti e paesaggi, non danno risposte semplici, ci chiamano alla loro interpretazione, trasmettono il sentimento di chi le ha scattate, suscitano emozioni in chi le guarda e contribuiscono, infine, come tutti i processi culturali, a passare dal sapere al capire.