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AA.VV.
A cura di: Laura Salvatore Nocivelli

Brescia nel solco del fiume Chiese

Paesaggi bresciani dalla Valsabbia al fiume Oglio

45.00

Categoria:
Prefazione: Ermanno Pasini
Introduzione: Laura Salvatore Nocivelli
Premessa: Alessandro Sala
Formato: 217x305x23 mm - pp. 328 - illustrato colori - copertina rigida cartonata + sovracoperta plastificazione opaca
Edizione: 2009
ISBN: 978-88-8486-398-0
Product ID: 2513

Descrizione

Il paesaggio è una spugna che assorbe e restituisce segni che imprimono un disegno e una forma. Il termine paesaggio investe una varietà di significati che si sommano a quelli che esso assume nel linguaggio corrente, in cui il suo carattere “percettivo” diventa dominante, fra tutte le possibili definizioni del concetto di “ambiente” (natura, ecosistema, habitat, territorio, spazio vissuto) quella di paesaggio sembra in effetti essere concetto maggiormente condiviso da una comunità che vive in un territorio stabilmente oppure in modo saltuario.
Il fiume Chiese, a sud del Lago d’Idro e sino alla confluenza nel Fiume Oglio, attraversa in successione tre ambienti morfologici differenti, tipici e ricorrenti del paesaggio lombardo. Si
distingue infatti un primo tratto caratterizzato da un ambiente tipicamente montano, caratteristico delle Alpi dette “Meridionali”, un tratto intermedio in cui domina il paesaggio collinare dell’anfiteatro morenico del Garda, ed infine una terza porzione, tipica della pianura padana alluvionale.
Il caso del fiume Chiese è particolarmente significativo dal momento che in tutti gli interventi che hanno disegnato nei secoli i suoi paesaggi si può riconoscere un’attenzione ad un contesto naturale già fortemente strutturato dalla presenza del fiume, dall’andamento capriccioso e incostante delle sue acque, dall’aspra geomorfologia propria della vallata, fino agli strati più piani della pianura.
Questo paesaggio, molto duro all’inizio, là dove il Chiese si insinua tra le rocce come un serpente verde, si addolcisce in prossimità dei borghi, là dove la presenza di un maggior strato di terreno fertile e pianeggiante, ha favorito l’insediarsi della geometria di filari di gelsi ed alberi da frutto, di piccoli orti e di vigne. Testimonianza di questa storia antichissima di controllo delle asperità del terreno è la presenza di muretti a secco costruiti per trattenere la terra e coltivare vigne.
Questa storica armonia tra paesaggio naturale e paesaggio antropizzato è una delle ricchezze che devono essere preservate insieme al patrimonio storico paesaggistico, artistico e architettonico. Alla trama delle acque, forma stessa del paesaggio vallivo, alla morfologia di valli e pendii scoscesi, si sono sovrapposte le attività umane, adattandosi nei secoli, aggiungendo nuovi segni e nuove regole strutturanti senza quasi mai scalfire il carattere del luogo.
Questo volume tratta di storia geologica, caratteri geomorfologici, rilievi, rocce, colline moreniche, pianura e fontanili. Si parla quindi degli aspetti naturalistici della valle del Chiese, paesaggio, clima, vegetazione lungo il suo corso, la migrazione degli uccelli, il roccolo, le siepi, i filari, i saliceti. Ma non solo, qui si trovano documenti sulla Magnifica città di Brescia, dal Chiese alla Fossa Magna del Naviglio Grande.
Ripercorre rocche, filande e filatoi, centrali elettriche della Valle del Chiese, cotonifici, lanifici, opifici, magli, acciaierie, fornaci, forni da calce, la ferrovia.
Tratta inoltre dell’architettura che il fiume incontra lungo il suo percorso: parrocchiali, ville, palazzi, rocche, castelli, mura, porte, antiche torri, pievi, chiese, cattedrali, absidi, affreschi, lapidi. Per concludersi con degli appunti per una storia delle arti figurative nella Valle del Chiese.