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Marcello Riccioni

danni di una SCUOLA che (S)FUNZIONA

Dalla culla e non dalla scuola deriva l’eccellenza di qualunque ingegno

12.00

Categoria:
Prefazione: Prologo: Flavio Casali
Formato: 120x190x11 mm - pp. 160 - copertina semirigida con alette lunghe plastificazione opaca
Edizione: 2013
ISBN: 978-88-8486-578-6
Product ID: 2876

Descrizione

Ogni insegnante deve trovare il tempo della meditazione sul proprio apporto educativo, e questo tempo del pensiero silenzioso, deve essere preso nella consapevolezza che il costume scolastico oggi cambia ogni lustro. Un volume denso e intenso per svelarci un’ “incredibile” verità: la più grande forza è quella di chi vince se stesso; come a dire che chi non è capace di educare se stesso sarà incapace di educare gli altri. Una cosa è sicura: i ragazzi meritano il nostro rispetto e chissà se essi in futuro non si eguaglieranno a noi nel presente. Se dall’orecchio dei doveri gli alunni (ma anche tutti noi) ci sentono poco e male, da quello della passione ci sentiamo tutti benissimo. Dimostrategli che vale la pena di stare su quei banchi per un anno intero ad ascoltarvi. Rivelategli che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che li aiuterà a capire meglio il mondo e loro stessi, che, insomma, ne vale la pena. Dimostriamo, insegnanti e genitori, soprattutto con le nostre vite che lo sforzo che un figlio, un alunno deve fare, potrebbe riempire la sua vita come riempie la nostra. Abbiamo dedicato studi, sforzi, sogni non per una banale somma di denaro che non basterà mai, ma per trasmettere qualcosa, una materia, una scoperta, la via più semplice per imparare: bene, adesso dimostriamo loro che è tutto vero, che noi siamo mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che noi possediamo e vogliamo regalargli. Come faranno a decidere della loro vita senza conoscere quelle degli altri? Come troveranno la loro storia se non avranno un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Aiutiamoli a scovare i loro talenti, le loro passioni, i loro sogni. Ci riusciremo solo se anche noi abbiamo i nostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come faranno a crederci? Ogni tanto ricordiamogli che la loro vita è irripetibile, fatta per la grandezza e aiutiamoli a non accontentarsi di consumare i piccoli piaceri reali e virtuali, che sembrano soddisfare, ma alla fine annoiano e alienano. Sfidateli, mettete alla prova le loro qualità migliori, segnatevele sul registro, oltre ai “soliti” voti, che poi tanto rimangono sempre gli stessi. Insegniamogli a ragionare, affinché non prendano le loro idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato ma solo mutuato.