Descrizione
Molti hanno amato una figlia, una sorella, una nipote, una compagna, una conoscente, un’allieva, una… definizione. Nessuno ha mai amato Annalisa. Nemmeno Annalisa.
“Per chi è fedele l’Assenza non è altro che / il condensarsi della presenza. / Per gli altri – ma non ci sono gli altri”. Così scriveva Emily Dickinson e così non possiamo che interpretare la personalità di Annalisa che ci ha coinvolto, da subito, attraverso un numero infinito (da noi con grande fatica selezionato) di pagine e parole.
Come voyeurs, fra carte, lettere, fotografie vergate con cura, che nell’arco dei suoi anni la giovane donna ha prodotto, abbiamo spiato, tramite una scrittura essenziale e in molti punti poetica, le vicende di una vita densa di passioni, amori e dolori, levità alternata al senso greve del vivere.
Il poetico e il metafisico formano un distico delle storie di questa giovane donna dalla sorprendente sensibilità, dal piglio vivace anche se pieno di dolore.
Annalisa non racconta propriamente la sua storia, ma ci offre i particolari, le pause ed ha un’ossessione per il valore euristico dei suoni o, inversamente, del silenzio. È capace di una lunga digressione della memoria ritrovando la voce dell’infanzia.
Così noi ripercorrendo i sintomi (primo fra tutti la scrittura, ma allo stesso titolo l’amore, l’esperienza, la felicità e l’infelicità) abbiamo ritrovato, intatta, una storia di grande spessore esistenziale.