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A cura di: Albano Morandi

Meccaniche della meraviglia 19

Marion Baruch
Corrado Bonomi
Luca Caccioni
Luca Formentini
Nataly Maier
Albano Morandi

20.00

Categoria:
Prefazione: Laura Castelletti
Formato: 165x240x12 mm - pp. 144 - illustrato colori - copertina su cartoncino
Edizione: 2025
ISBN: 979-12-5671-057-7
Product ID: 6594

Descrizione

Giunta alla sua diciannovesima edizione, “Meccaniche della Meraviglia” mantiene intatta la sua peculiare capacità di mostrare al pubblico luoghi di grandissimo fascino e installazioni artistiche capaci di esaltarne il valore materiale e immateriale, il portato culturale e il significato sociale e collettivo.
Da sempre voluta e sostenuta dalla nostra amministrazione, la rassegna è riuscita anche quest’anno a portare a Brescia, oltre che nella splendida cornice dei laghi di Garda e d’Iseo, opere e artisti che con la loro arte continuano a stupirci.
Ritroviamo in questo catalogo un percorso costituito da arte, architettura e paesaggio, in cui l’alchimia della meraviglia è nata dall’incontro delle opere, tra ironia e panteismo, di Corrado Bonomi e Nataly Maier con gli spazi della Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago del Garda; dalla spiritualità delle tre installazioni di Albano Morandi, il regista di questa manifestazione, enfatizzata dai magici luoghi di Pisogne che le hanno accolte (il museo Mirad’Or, la torre medievale del Vescovo e il capolavoro rinascimentale di Santa Maria della Neve con gli affreschi di Romanino).
Mi piace in particolare ricordare le tre mostre cittadine dislocate tra il MO.CA, con le raffinatissime e scenografiche carte di Luca Caccioni, gli spazi metafisici del Bunkervik, che risuonano delle rarefatte frasi musicali di Luca Formentini, e l’eccezionale novità di quest’anno: il sottotetto di Palazzo Loggia in cui la leggerezza delle stoffe di Marion Baruch dialoga con lo spazio “infinito” della carena di nave rovesciata del nostro Palazzo
municipale.
Siamo di fronte a straordinari sipari aperti sui meccanismi dell’immaginazione, quell’immaginazione che serve a farci sognare e costruire una città aperta, sensibile, dinamica e curiosa. Meccaniche della Meraviglia del resto fonda su questi principi emozionali la propria modalità di intervento estetico nello spazio pubblico, aprendo al visitatore luoghi solitamente chiusi o non accessibili.

(Laura Castelletti)