Descrizione
Il 28 novembre 2014 si è celebrato a Tokyo il ventesimo anniversario del “Revive Time – Kaki Tree Project”. Oltre a Masayuki Ebinuma e Tatsuo Miyajima, che hanno dato origine al progetto, erano presenti i rappresentanti delle comunità che nei passati due decenni si sono impegnate a diffondere la piantumazione dei kaki discendenti da quello colpito a Nagasaki della bomba atomica il 9 agosto 1945 e gli ideali di pace, vita, amicizia e solidarietà tra i popoli, arte e rifiuto di ogni violenza che l’umile albero propone all’umanità.
Era presente anche una rappresentanza della provincia di Brescia, la zona che, dopo il Giappone, annovera il numero più alto di pianticelle di kaki provenienti da Nagasaki ed è proprio a Brescia che abbiamo pensato di pubblicare l’edizione italiana della “Storia di un albero di kaki”, uscita in Giappone due anni fa. Il libro è principalmente rivolto ai ragazzi, che si spera saranno in grado di costruire un mondo migliore di quello che hanno trovato, ma anche gli adulti vi troveranno motivi di riflessione e stimolo per agire a favore della vita e della pace.
Molti nel mondo e in Italia hanno contribuito a questo progetto partito dal Giappone, ma – limitandoci a Brescia – hanno offerto in particolare il proprio supporto e il proprio impegno di coordinamento i gruppi che qui di seguito esprimono il significato che essi hanno trovato nella realizzazione del progetto del kaki di Nagasaki.
Il fatto che da una tragedia come quella dei bombardamenti atomici sul Giappone rinascesse la vita sembrava un necessario messaggio di speranza in un’epoca in cui il futuro viene rappresentato in modo sempre più fosco. Quando tutto sembra finito, rinasce la vita. Da allora ci siamo messi all’opera per diffondere il progetto nel Bresciano, con un impegno ben preciso: far conoscere la storia del kaki di Nagasaki ai giovani delle scuole. Ad oggi, con l’associazione Fuji e il Tavolo della pace della Franciacorta, abbiamo promosso decine di piantumazioni. L’umanità ha conosciuto, conosce la barbarie, ma si possono sempre coltivare i semi della rinascita, della vita, dell’armonia universale.
Sta a noi scegliere come far rivivere la pace, sapendo che tra i mezzi e il fine c’è lo stesso ineludibile rapporto che c’è tra il seme e la pianta che da esso nascerà.
Senza alcun dubbio, questo libro è un “seme di pace”. Desideriamo che siano tanti a leggerlo! Che tanti diffondano semi di pace!