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AA.VV.

La Parrocchiale di San Filastrio in LUDRIANO

25.00

Categorie: ,
Collana: Monumenta Brixiensia - nr. 12
Testi: Renata Casarin - Barbara D'Attoma - Giuseppe Fusari - Lorenzo Tartini - Giancarlo Zavaglio
Presentazione: Mons. Vittorio Formenti
Prefazione: Don Giancarlo Zavaglio
Premessa: Massimo Gelmini
Formato: 214x268x18 mm - pp. 152 - illustrato colori - copertina rigida cartonata plastificazione opaca
Edizione: 2005
ISBN: 88-8486-181-0
Product ID: 2070

Descrizione

A Ludriano, fra i campi verdeggianti di granoturco, nella Bassa occidentale che degrada verso l’Oglio, là dove corre il confine fra le province di Brescia, Cremona e Bergamo, si innalza tra le case degli uomini la facciata di una chiesa in marmo rosato. È un tempio che affascina, moderno e antico insieme: richiama contemporaneamente il romanico, il bizantino e le cappelle palatine rievocando, in un lampo di memoria, i venti secoli di storia del Cristianesimo.
La chiesa è dedicata a San Filastrio, settimo vescovo di Brescia. La storia di questo edificio sacro è essa stessa un rimando a pagine antiche di storia cristiana: riporta ai tempi della bonifica della zona da parte dei monaci cluniancensi, alla prima cappella dedicata a San Filastrio, divenuta poi la parrocchiale, dentro la cinta fortificata del castello trasformata in seguito a dimora e palazzo, che vide il succedersi di nobili famiglie lombarde: i Lupatini, i Maggi, i Suardi, gli Ugoni, i Camozzi Vertova e, infine, i Folonari.
È con la presenza del conte Antonio Folonari a Ludriano che comincia la storia della nuova chiesa. Durante una battaglia aerea nei cieli di Grecia – correva l’anno 1941 – riuscì miracolosamente a salvare la vita. Grato alla Provvidenza ed alla Vergine Maria, nutrì da allora il desiderio di costruire una nuova chiesa parrocchiale per il suo amato paese, che fino ad allora continuava a servirsi di quella antica all’interno del castello. Il 21 ottobre 1945, nei pressi dell’area dove sorgeva l’antica costruzione della Disciplina, alla presenza di monsignor Giacinto Tredici, vescovo di Brescia, venne posata la prima pietra della nuova parrocchiale.
Progettata dall’architetto lecchese Mario Cereghini, coadiuvato dal bresciano Guido Alberti, fu arricchita di pregevoli opere d’arte: il portale di Vico Consorti, i due grandi affreschi raffiguranti di Adalberto Migliorati, l’altare ed il tabernacolo in marmo nero del Belgio, il monumentale crocifisso del XIV secolo di scuola umbro-fiorentina.
Il tempio fu consacrato il 2 ottobre del 1954 dallo stesso monsignor Tredici, presenti monsignor Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, il seminarista Gennaro Franceschetti, divenuto poi arcivescovo di Fermo, e ben tredici vescovi. Fu una giornata memorabile. La Chiesa non ha senso compiuto e consistenza fine a se stessa: è tutta finalizzata al rapporto dei credenti con Gesù Cristo del quale, al medesimo tempo, è la manifestazione visibile e storica. È Lui che regge l’edificio spirituale della Chiesa e le dà gloria servendosi di noi. La Chiesa locale è la comunità di coloro che vivono in comunione con il Signore e propongono tale comunione ad ogni persona.
Il volume intende essere un prezioso dono in occasione del 60° anniversario della posa della prima pietra della nostra chiesa, celebrato solennemente il 16 ottobre 2005, alla presenza di sua Eminenza Reverendissima il cardinale Attilio Nicora.
Una pubblicazione che ci invita a riscoprire le nostre radici, stimola la nostra intelligenza a rinvenire ed apprezzare il cospicuo patrimonio spirituale, visualizzato nelle opere d’arte, che i nostri antenati ci hanno tramandato: un patrimonio portatore di un messaggio di speranza da consegnare, a nostra volta, alle nuove generazioni, arricchito dalla nostra esperienza di fede.
La Parrocchia, con questa opera, si propone di offrire un’ulteriore guida finalizzata alla riscoperta dell’infinita bellezza divina, presente nel sacro tempio ludrianense ed amplificata dal tempio naturale della verde, lussureggiante pianura circostante.