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A cura di: Fausto Formenti

Giovanni Battista Rota – Memorie di CHIARI 1856-1889

16.00

Categoria:
Introduzione: Xenio Toscani
Premessa: Fausto Formenti
Formato: 160x243x22 mm - pp. 336 - illustrato b/n - copertina con alette lunghe su Modigliani
Edizione: 2009
ISBN: 978-88-8486-388-1
Product ID: 2094

Descrizione

La famiglia Rota, originaria della Valle Imagna, attratta dalle opportunità offerte dall’industria serica mise radici a Chiari nel secolo XVII, dove aprì una filanda. Nel secolo successivo consolidò la propria posizione economica e sociale, fino a diventare una delle famiglie più in vista della città. Nella prima metà dell’ Ottocento capo della casata è Alessio Antonio, uomo di solida tempra e di vivo ingegno. Giovanni Battista è il primogenito dei tredici figli che gli diede la moglie, la nobildonna milanese Giuseppina Baldini. Le carte di Alessio Antonio, conservate nel Fondo Famiglia Rota, ne attestano la sagacia negli affari, il solerte impegno quale amministratore comunale e fabbriciere della parrocchia, la munificenza verso i poveri e gli interessi culturali. Coltivò con passione e assiduità la memorialistica, lasciandoci scritti che rivelano un lucido e partecipe testimone del suo tempo.
Alessio Antonio Rota, che potremmo qualificare come un conservatore illuminato, è un tipico esponente di quel ceto di notabili lombardi che costituì la struttura portante delle autonomie municipali in Antico Regime e nell’età della Restaurazione. È senz’altro appropriato l’accostamento di Alessio Antonio a un altro illustre bresciano coevo: Clemente Di Rosa.
La parte più cospicua del Fondo Rota è riferibile a Giovanni Battista (1834–1913), sacerdote, storico, bibliotecario della Morcelliana, prevosto di Chiari dal 1881 e, dal 1889, vescovo di Lodi. Le sue carte ci permettono di ricostruirne agevolmente il cursus studiorum, le letture preferite, le ricerche storiche, la produzione memorialistica, la pratica pastorale, le relazioni. Finora si conosceva il Rota storiografo, ma non il memorialista. In tale veste la sua produzione è stata finora ignorata, benché rappresenti una fonte di primario interesse per la storia di Chiari nella fase finale dell’epopea risorgimentale e nei primi decenni dello stato unitario. La Storia patria di Alessio Antonio si ferma al 1855; le Memorie sincrone o contemporanee di Chiari di Giovanni Battista decorrono dal 1856: lo si direbbe un passaggio di testimone da padre a figlio, un impegno di questi a proseguire, almeno negli studi (dato che il sacerdozio lo aveva per sempre distolto dalla cura degli affari di famiglia), l’opera dell’amato genitore.
Il manoscritto inedito qui pubblicato è parte di un volume che raccoglie le carte di argomento storico clarense. Sul frontespizio l’autore ha scritto di suo pugno: «Rota Don Giovanni Battista, MEMORIE STORICHE DI CHIARI dalle origini all’anno 1890 – raccolte nella massima parte dai Manoscritti e Documenti dimenticati negli Archivi, da atti notarili, cronache, coll’aggiunta dei fatti più salienti: 1848 – 1890. Appunti di notizie relative ad artisti e scrittori di Chiari.
Segue un volume in fogli di documenti trascritti per mia richiesta, o da me copiati dalle pergamene etc., buste di articoli relativi a Chiari o cose bresciane che potranno servire a qualche altro Sacerdote di Chiari per Chiari».
Anche la seguente annotazione, con la quale si apre la prima pagina, evidenzia il severo e concreto programma erudito che fa da supporto alle sue ricerche storiche: «La parte più importante di questo primo fascicolo sono le continue annotazioni fatte alle memorie prese da quelle del papà. Gli altri fascicoli poi, documenti, schede, lettere sono la parte più necessaria per scrivere una Memoria sufficiente del nostro Comune. Io poi ho trascritto quanto potea trovare di qualche importanza, perché se gli archivi nostri subissero nuove dilapidazioni, si trovi nella mia Miscellanea quanto potrebbesi desiderare». Diversi documenti trascritti da Rota (tra cui pergamene medievali degli archivi storici del Comune, della Prepositura e dell’Università della Seriola vecchia) furono dallo stesso pubblicati in appendice alla storia di Chiari.
Chiari: fonti magari inusuali ma veraci, e insieme suggestive testimonianze della mentalità e dei valori del tempo.
Per condurre a termine questa impresa ho potuto contare anche sulla disponibilità e competenza di amici che voglio qui ringraziare: Ione Belotti, presidentessa della Fondazione Morcelli-Repossi, sempre prodiga di incoraggiamenti e consigli, per la revisione dei testi e la correzione delle bozze; Giuseppe Bocchi per l’attribuzione delle citazioni latine; Gigi Daldossi e Giampaolo Gozzini per la documentazione fotografica; il prof. Xenio Toscani che ancora una volta (dopo Le Memorie della Prepositura clarense del grande Morcelli) ha messo a disposizione la sua autorevolezza di storico e la sua brillante capacità di scrittura componendo il saggio introduttivo.
Con questa mia fatica intendo rendere omaggio a mons. Giovanni Battista Rota, che per la sua città ha speso le sue migliori energie di sacerdote, educatore e studioso. È grazie al Rota storico e memorialista se possiamo essere consapevoli ed orgogliosi delle nostre radici. Era un dovere nei confronti di questo amoroso cittadino di Chiari sottrarre all’oblio il manoscritto che qui offro alla memoria dei suoi concittadini.
Exegi monumentum aere perennius.
(Fausto Formenti)