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AA.VV.
A cura di: Francesca Nodari

Vizi e virtù

Filosofi lungo l’Oglio • 1

12.00

Categoria:
Collana: Filosofi lungo l'Oglio - 1
Introduzione: Francesca Nodari
Formato: 120x190x10 mm - pp. 128 - illustrato colori - copertina con alette plastificazione opaca
Edizione: 2008
ISBN: 978-88-8486-329-4
Product ID: 2378

Descrizione

Filosofi che hanno partecipato alla terza edizione del “Festival Filosofi lungo l’Oglio” nell’estate 2008:

Maria Rita Parsi – Salvatore Natoli – Roberto Franchini – Bernhard Casper – Giuseppe Laras ///

Nel tempo dell’inquietudine, della complessità, di un soggetto in cerca di punti fermi dai quali partire perché arranca dis-orientato tra un utopico delirio di onnipotenza e l’inevitabile consapevolezza della propria mortalità e finitudine, porsi interrogativi, farsi domande diventa quasi un’esigenza vitale. Una necessità che sembra riportare d’attualità il motto delfico: «Conosci te stesso» o, se si vuole, la massima agostiniana che ci ricorda come la verità abiti in interiore homine. Senza dimenticare il monito contenuto nei Pirqè Avot che recita: «Una persona ignorante non può essere pia». Come dire: tre imperativi che provenendo rispettivamente dal mondo greco, cristiano ed ebraico fanno cerchio attorno a quel bisogno primordiale dell’uomo – essere parlante – di filosofare, di mettersi in cammino alla ricerca del senso del proprio esistere approfondendo, riflettendo, dibattendo per e con l’altro.
A partire da queste premesse ha preso consistenza il progetto di dare vita a un simposio di pensiero – Filosofi lungo l’Oglio – di cui queste pagine raccolgono gli interventi della terza edizione dal titolo “Vizi e virtù”, inaugurando, anche, il primo numero di una collana.
Parole, pensieri, suggestioni, provocazioni, insegnamenti sui quali ciascuno può liberamente convenire o dissentire scorrono, ora, lungo uno stesso corso d’acqua che sfocerà nel mare di tutte quelle vite disposte ad accoglierlo.
Quasi che quel fiume si trasformasse in una sorta di locus amenus in cui trovare ristoro e riparo dalle procelle che, di tanto in tanto, scuotono il nostro esistere.