Descrizione
Il saggio qui presentato ha, tra gli altri, il merito di gettare uno sguardo disincantato e profondo sulla nostra contemporaneità. Potremmo anche considerarlo, se ci è consentito utilizzare questa espressione, un prezioso «prontuario» sul nostro presente attraversato da quella fase in cui la modernità, portata all’eccesso, ha raggiunto la sua acme «in quanto è soggetta a un processo di accelerazione e intensificazione dei principali fenomeni che l’hanno da sempre contrassegnata, e diviene pertanto “ipermodernità”». Tale concetto ci restituisce la cifra di un reale dominato dall’instabilità, dalla mobilità, dall’incertezza. Un reale ove le vite sono di corsa, i legami fragili, instabili e sempre più virtuali, la merce in vetrina, il villaggio globale pullulante di ipermetropoli, il potere della marca e il culto delle celebrità pronti a plasmare l’identità del soggetto.