Descrizione
Con l’acume dell’etnologo e l’occhio indagatore dell’antropologo della surmodernità, Augé affronta in questo saggio la complessità che sottende la nozione di dignità. In una sorta di corpo a corpo con la dimensione individuale e la dimensione sociale del concetto, l’autore ne mostra l’ambivalenza individuando nel potere la messa in intrigo della dignità. Se «Il potere è l’esercizio dell’autorità che conferisce l’elezione in un regime democratico e, all’interno di altre forme politiche, la successione o la forza», perché si manifesti, è necessario che si incarni, che si esteriorizzi.