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A cura di: Remo Lombardi

Codici liturgici musicali del Fondo Manoscritti della Biblioteca Queriniana

16.00

Categoria:
Collana: Annali Queriniani MONOGRAFIE - 16
Formato: 160x242x26 mm - pp. 416 - ill. b/n - copertina con alette su Dalì
Edizione: 2012
ISBN: 978-88-8486-514-4
Product ID: 2740

Descrizione

I codici qui descritti sono parte integrante della dotazione di una delle sezioni che costituiscono il ricco patrimonio librario del fondo antico della Biblioteca Queriniana. Il fondo, infatti, si articola in diverse sezioni, dove trovano posto i manoscritti, gli incunaboli, le cinquecentine e i libri a stampa fino al XIX secolo. È all’interno della prima grande sezione, riservata ai manoscritti, che il fondo accoglie, insieme a tutti gli altri, i codici liturgici latini; di questi solo quelli contenenti notazione musicale, integralmente o parzialmente, sono rientrati nel presente catalogo.
La Biblioteca Queriniana, aumenta notevolmente il suo deposito librario alla fine del settecento con le soppressioni napoleoniche degli enti religiosi, per effetto delle quali giungono i libri dei fondi di monasteri come S. Giulia, S. Faustino, S. Francesco, S. Eufemia, S. Cristo, S. Giuseppe o S. Pietro a Rezzato, oltre alla Cattedrale di Brescia. Tra le provenienze che caratterizzano i codici liturgici musicali, si registrano principalmente quelle della Cattedrale di Brescia e diverse relative ai monasteri cittadini soppressi, tra i quali significativa e importante è la presenza delle istituzioni francescane e domenicane. Si tratta di 44 codici la cui composizione è quindi varia, sia dal punto di vista cronologico – in quanto distribuiti cronologicamente in un enorme spazio temporale che va dal IX al XIX secolo – sia dal punto di vista tipologico con messali, salteri-innari, processionali, kyriali tra le tipologie maggiormente rintracciate.
Molti dei codici descritti sono stati già oggetto di studi, soprattutto per il livello artistico dei singoli apparati decorativi, però rilevante e importante è anche la presenza di diversi manoscritti poco conosciuti o del tutto inediti; mi riferisco, per es., ai kyriali francescani di recente fattura contenenti canto fratto, dalle caratteristiche grafiche, notazionali e decorative spesso molto simili tra loro (alcuni dei quali prodotti in territorio bresciano), ma anche a libri quali salteri-innari e processionali più antichi (seconda metà o fine del quattrocento), talvolta anche riccamente miniati. Per meglio conoscere il contenuto e la struttura interna di tali codici, il volume, oltre alle schede descrittive, presenta una seconda parte nella quale si fornisce la struttura e l’inventario integrale dei testi (con poche esclusioni), completi o meno di notazione, contenuti nella maggior parte dei manoscritti descritti nella prima parte; vi rientrano tutti quelli inediti ma anche molti già conosciuti per il loro citato valore artistico.
Il volume è dunque costituito da una sezione principale contenente le schede descrittive di ogni manoscritto; l’ordinamento seguito è quello topografico dato dalla segnatura dei singoli codici, con la successiva attribuzione a ogni scheda di un numero progressivo da 1 a 44.
La struttura delle schede comprende – dopo il numero progressivo, il tipo di codice e la segnatura – una prima linea contenente il materiale, la datazione e la provenienza. Seguono i dati codicologici: misure, presentazione del testo (numero colonne), righe scritte, dati della rigatura con numero di rettrici e verticali di contenimento, numerazione (con eventuali anomalie), fascicolazione (nella quale si specificano gli estremi della numerazione di uno o più fascicoli, segnalando cadute di fogli e anomalie con eventuali perdite di testo), inizio lato carne o pelo dei fascicoli pergamenacei e, nel caso dei cartacei, una descrizione delle filigrane individuate. Seguono i dati relativi alla scrittura con la sua posizione, alla decorazione, alla notazione musicale, alla legatura e alle note se presenti, unitamente a un breve cenno sulla storia dei codici.
La descrizione sintetica della notazione musicale che caratterizza ogni codice prevede: il numero, la tipologia e il colore dei sistemi musicali, la presenza di chiavi e custos, la forma e il colore della notazione; nei casi di notazioni mensurali destinate al canto fratto anche le principali figure musicali presenti oltre a pause, segni d’espressione, alterazioni. Sono state rilevate inoltre alcune misure relative ai sistemi: altezza, larghezza, distanza tra essi e misura della forma quadrata di base (relativa al punctum). Si tratta sempre di rilevazioni medie, perciò indicative, relativamente ai valori della distanza tra i sistemi (soprattutto quando questi sono realizzati e collocati tra le linee di testo con gli strumenti per rigare) e alla notazione.
La seconda parte del volume rappresenta un completamento riguardante il contenuto testuale dei manoscritti. Le singole tabelle contengono gli incipit di tutti i testi (con alcune esclusioni come le orazioni o i prefazi di cui si segnala solo la presenza), registrati nell’ordine in cui si presentano nei manoscritti. Lo spoglio dei testi ha coinvolto la maggior parte dei codici ad esclusione dei messali e di libri che già hanno avuto studi specifici anche sul loro contenuto. Sono perciò parte dell’analisi 30 manoscritti tra i quali rientrano tutti i salteri-innari, i processionali, i pontificali, una Bibbia (della quale sono segnalati i soli prologhi dei libri dei profeti contenuti), i kyriali e le altre tipologie. Scopo dell’inventario è quello di far conoscere nel dettaglio il contenuto e la struttura di tali manoscritti, e di rendere accessibile la ricerca dei testi all’interno dei diversi manoscritti.