Benvenuto sul sito della Compagnia della Stampa
Chiama ora +39 030 7090600
Close
Riccardo Lagorio

La Conservazione della Carne – Costumi e valori di una società contadina

Un’opportunità per le aree protette della BERGAMASCA e del BRESCIANO

20.00

Categorie: ,
Presentazione: Franco Nicoli Cristiani
Prefazione: Corrado Barberis
Formato: 168x240x11 mm - pp. 120 - illustrato colori - doppia copertina semirigida + sovracoperta con alette lunghe plastificazione opaca
Edizione: 2004
ISBN: 88-8486-150-0
Product ID: 1950

Descrizione

Riccardo Lagorio, grande conoscitore di prodotti alimentari tradizionali, nonché promotore, partendo da un’idea di Luigi Veronelli, della Denominazione Comunale di Origine, si pone, in questa pubblicazione realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia e con il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche, un duplice intento.
Il primo intento è l’invito a valorizzare le attività agro-silvo-pastorali, in fase di progressivo declino dagli anni Sessanta ad oggi, per “conservare” l’ambiente montano, le sue tradizioni e i suoi “prodotti tipici”, suggerendo, attraverso un adeguato marketing territoriale, il passaggio da un turismo ancora prevalentemente enogastronomico ad un turismo ecogastronomico, al centro del quale non ci sia più solo l’uomo con le sue prepotenti esigenze, ma ci siano e l’uomo e l’ambiente in cui l’uomo imprescindibilmente vive.
Il secondo intento è prenderci per mano, o meglio “per la gola”, e giudarci attraverso una minuziosa illustrazione e disamina delle tecniche di conservazione e preparazione dei piatti e delle ricette tipiche, in parte purtroppo scomparse, legate alle aree montane bergamasche e bresciane, riferendosi specificamente ai salumi.
Lagorio, per oltre settanta pagine, ci spiega come sono giunti fino a noi, come si preparano, come si conservano e, infine, “last but not least”, come si cucinano la “carne salata” e gli insaccati di cavallo di Castione della Presolana, oppure il “salame bollito” di Val Bondione, la “lucanica” e la “pancetta” di Ardesio e Lizzola, la “spalla bollita” di Schilpario, il “violino” della media Valle Camonica e della Val Brembana…
Per concludere, se è vero, come ci insegna un celeberrimo proverbio latino, che “de gustibus non est disputandum”, è altrettanto vero che qui ce n’è per tutti i gusti…