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Virtus Zallot

Sculture d’artificio – Altari barocchi in legno dell’Alta Valle Camonica

Architettura, iconografia, botteghe e tradizioni artigiane

20.00

Categoria:
Prefazione: Sergio Cotti Piccinelli (Direttore del Distretto Culturale di Valle Camonica)
Introduzione: Maria Antonietta Crippa
Formato: 165x240x17 mm - pp. 224 - illustrato colori- copertina con alette lunghe plastificazione opaca e lucida
Edizione: 2013
ISBN: 978-88-8486-575-5
Product ID: 2850

Descrizione

Gli altari barocchi costituivano un’opera d’arte totale, in cui elementi architettonici, rilievi, statue, ornamenti e addobbi componevano spettacolari e preziosi congegni, destinati a comunicare i fondamenti della fede e a stupire ed emozionare, manifestando la straordinarietà del sacro. L’Alta Valle Camonica ne conserva un patrimonio di grande valore e intensità iconografica. Questo studio, attraverso un’inedita e attenta integrazione di testo, schemi grafici e immagini fotografiche, li analizza nella loro complessa articolazione di architettura e scultura, di materia e forma, di tecnica e cultura, di iconografia e teologia, di lavoro e fede. Indaga il lessico e la sintassi del discorso in immagini per cui furono concepiti, fornendo gli strumenti per comprendere una lingua che molti hanno dimenticata. Il volume presenta, nella prima parte, i caratteri fondamentali dell’altaristica barocca, in relazione ai contesti storici e spaziali di ambito generale e locale, analizzandone gli elementi costitutivi: le tipologie architettoniche, l’apparato decorativo e il repertorio di immagini. Ne ricostruisce inoltre le tecniche esecutive, presentando le botteghe e gli artefici che li realizzarono, anche attraverso il contributo degli artigiani che continuano a tramandare ed esercitare l’antica tradizione di lavorazione artistica del legno. Prosegue infine con una serie di letture interpretative dedicate agli arredi liturgici di diciotto chiese di Alta Valle Camonica, dove anche i paesi più piccoli e remoti conservano veri tesori lignei, spesso inaspettati. L’itinerario proposto, da Cedegolo a Ponte di Legno, accompagna a riscoprirli in un percorso che non è solo storico-artistico, ma pellegrinaggio nelle forme, intense e partecipate, della religiosità del passato e viva esperienza estetico-teologica per il visitatore del presente.