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Vito Zani

Gasparo Cairano

e il scultura monumentale del Rinascimento a Brescia (1489-1517 ca.)

26.00

Categoria:
Collana: Monumenta Brixiensia - 19 -
Prefazione: Don Federico Pellegrini - Giuseppe Fusari - Andrea Arcai
Introduzione: Vito Zani
Fotografie: Vito Zani e Foto Rapuzzi Brescia
Formato: 230x260x18 mm - pp.272 - illustrato b/n - copertina semirigida con alette lunghe plastificazione opaca
Edizione: 2010
ISBN: 978-88-8486-400-0
Product ID: 2521

Descrizione

Uno studio organico sulla scultura monumentale del Rinascimento a Brescia serve in primo luogo a mettere ordine intorno ai fenomeni culturali che tra Quattro e Cinquecento costituiscono la base per del rinnovamento della città e con esso del gusto in senso moderno; in secondo luogo serve a dare un senso compiuto alle influenze molteplici che hanno generato, in quel momento, un tipo di risposta come quella che è stata portata avanti da Cairano e Tamagnino, per parlare dei due maggiori che hanno operato nei cantieri più in vista della città in quel torno d’anni. Si tratta di raccogliere l’eredità delle molte suggestioni che, forse per la prima volta, trovavano espressione compiuta nelle pagine della monumentale Storia di Brescia e non solo di dar conto degli aggiornamenti intervenuti negli ultimi quarant’anni, ma di trovare una prospettiva che, a partire dalla scultura monumentale potesse diventare premessa per una generale ricomprensione del panorama artistico bresciano. Tanto più che se un’arte fino a pochi decenni fa negletta come la scultura lignea ha avuto l’onore di diversi studi ed interventi, non così è stato (almeno a Brescia) per la scultura monumentale per la quale nella maggior parte dei casi ci si è limitati a riprendere il già detto e solo qualche volta si è tentato un nuovo affondo (è questo il caso, ad esempio, delle pagine di Agosti sui Cesari della Loggia) soprattutto per collegare i fenomeni artistici locali al più ampio panorama lombardo e italiano. Il lavoro di Vito Zani è, in questo senso, fondamentale perché propone una lettura del fenomeno artistico della scultura monumentale a Brescia secondo questa prospettiva più ampia, e insieme riesce a individuare con maggiore precisione l’attività degli artisti operanti in città e nel territorio. Questo filo rosso che coinvolge le maggiori fabbriche cittadine e i monumenti più significativi del Rinascimento a Brescia serve all’autore per metter in luce i meccanismi e l’evoluzione del gusto delle diverse committenze e insieme a precisare con attenzione filologica questioni attributive rilette all’interno di un piano organico di grande respiro.
Il volume diventa infine occasione per riconsiderare e rileggere un patrimonio spesso sotto gli occhi di tutti ma difficile da apprezzare nei suoi valori di prorompente novità (così come doveva essere invece nel momento della sua realizzazione) e di decisa frattura con il passato. La stagione del Rinascimento a Brescia può così essere meglio compresa e indagata e, insieme, apprezzata sia dagli studiosi che dai semplici cultori d’arte.
Questo volume non avrebbe visto la luce senza l’attenzione e la volontà di don Pier Virgilio Begni Redona, già Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Brescia e già Direttore del Museo Diocesano che ha subito ravvisato nel lavoro di Vito Zani un testo di notevole importanza e per questo degno di essere pubblicato. Insieme a lui non si può non ricordare l’architetto Alberto Lancini che fin dall’inizio ha seguito e con tenacia portato a termine l’operazione. Ad entrambi, oltre che all’autore, vanno i miei più sentiti ringraziamenti.
Giuseppe Fusari (Direttore del Museo Diocesano di Brescia)