Descrizione
Giuliana Geronazzo dopo una fase iniziale di pittura, legata ancora a quel vero, da cui aveva tratto il viatico ancora adolescente, giunge in breve a più elaborate accensioni espressioniste che danno avvio ad un cammino che giungerà, nel volgere di un paio di decenni, all’approdo, quasi naturale, verso un’immagine ormai sciolta dalla realtà. Già dunque con gli accostamenti alla scultura, attività maschile per eccellenza in campo artistico, e già con la predilezione per i linguaggi espressionisti, sintassi fondante la poetica del secolo scorso, Giuliana (ma già comincia a firmarsi Gero) testimonia la sua tensione verso un mondo poetico che cerca dentro di sé e non fuori quelle scansioni stilistiche che si avvalgono di acclarati riscontri con la tradizione.
Sarà solo successivamente, a conferma di una disposizione di ricercatrice inquieta, mai appagata, che Gero giungerà al vetro; apprenderà con rigore dai maestri vetrai una tecnica antica, proseguendo una tensione professionale che la vuole attenta conoscitrice di procedure e materiali, in possesso dei processi operativi che unici permettono il raggiungimento di forme plastiche strutturalmente equilibrate, o di equilibrati squilibri, in un percorso sempre teso verso nuovi obiettivi, tra un bisogno di ordine e il contrastante bisogno di rottura.
Di certo, per Geronazzo, tutta la vicenda poetica si traduce nel bisogno di ricercare in se stessa le proprie verità e nell’altro, sostanziale bisogno, di relazionarsi con il mondo esterno, da cui emerge lo spazio emotivo assai ampio del proprio essere nel mondo.
